Gioco e azzardo a Shanghai, se non qui dove?
Il gioco è vecchio quasi quanto l’uomo. Cercare le radici di questo genere di intrattenimento sarebbe impresa ardua, se non impossibile. Guardando a tempi relativamente recenti, il gioco del bingo per esempio, ha origine in Europa nel XVI secolo, con le radici più forti che puntano proprio in Italia. È opinione diffusa che il gioco provenga dal nostro Paese, dove in origine si chiamava Il Gioco del Lotto d’Italia. Il bingo non ha iniziato a diffondersi nel resto d’Europa fino al XVIII secolo, anche se si pensa che il Regno Unito l’abbia adottato poco dopo l’Italia. Il bingo iniziò a crescere in popolarità negli anni ’20, arrivando a Shanghai insieme ai primi uomini d’affari stranieri. Come vedremo più avanti, il bingo e gli altri giochi “occidentali” sbarcarono a Shanghai con le prime versioni moderne del gioco che apparivano ai carnevali e alle fiere. Da lì alle vere e proprie case da gioco, il passo è stato breve.
Shanghai: il cuore pulsante dell’economia cinese continua a crescere
Dinamica e sofisticata, con quel tocco di esotico che non guasta in una rinomata metropoli internazionale, Shanghai risuona di un’energia cruda e vivida che avvolge completamente.
Per businessmen e imprenditori Shanghai resta una delle destinazioni preferite
Adagiata sulle rive di uno degli estuari del fiume Yangtze, la vivace città di Shanghai, che un tempo era un “parco giochi” per magnati in erba e ricchi mercanti in cerca di fortuna, ha ancora un odore di opportunismo e decadenza, che è chiaramente evidente nella modernizzazione in piena espansione della città.
Mentre i vistosi centri commerciali di Nanjing Lu e i grattacieli che perforano le nuvole di Pudong mostrano chiaramente dove la Cina è rapidamente diretta, lo spirito multiculturale della città le conferisce un certo fascino.
Qui si trova la perfetta miscela di culture, moderna e tradizionale, occidentale e orientale. L’antico Shikumen si fonde con i grattacieli scintillanti sullo skyline della città, mentre le antiche tradizioni cinesi si intrecciano con le usanze moderne e occidentalizzate per formare la cultura unica e avvincente della città, rendendo ogni visita davvero memorabile.
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Cerimonia di chiusura a Expo 2010 Shanghai
L’Expo dei record chiude i battenti. Danze, canti e giochi di luce hanno chiuso in bellezza l’Expo 2010 Shanghai. La festa conclusiva a cui ha partecipato, tra gli altri, anche il premier Wen Jiabao, ha visto la partecipazione di tutte le delegazioni dei paesi presenti all’Expo, trasferendo l’idea che l’esposizione è stata capace di creare una vera e propria comunità internazionale.
Pechino con le Olimpiadi del 2008 s’impose “successo senza precedenti” come parola d’ordine e vinse la sua scommessa lasciando il mondo intero a bocca aperta. Due anni dopo, Shanghai con il suo Expo 2010 che oggi dopo sei mesi chiude i battenti, è riuscita a bissare l’impresa.
Expo 2010 Shanghai è stata l’Esposizione Universale più maestosa, scenografica e costosa della storia, nonché la prima organizzata da un paese emergente, e oggi va in archivio con un successo pieno.
Arrivederci, Expo 2010 Shanghai.
Ciao, Expo 2012 Yeosu!
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Strutture riutilizzate a fine Expo 2010 Shanghai
Il grande parco dell’Expo 2010 Shanghai è dotato di molte costose strutture, come le fontane, i bagni mobili e gli spruzzatori d’acqua fresca per combattere il caldo. Queste installazioni saranno smantellate a fine ottobre, alla chiusura della manifestazione, e portate in luoghi di rilievo di Shanghai. Le 112 fontane di acqua potabile saranno trasferite nei principali luoghi turistici della città, tra i quali la centrale Piazza del Popolo. I bagni mobili e gli spruzzatori di aria fresca saranno riutilizzati in occasione di fiere o grandi manifestazioni o nei luoghi di maggiore afflusso turistico.
Shanghai Daily, citando il direttore del dipartimento Strutture e Ambiente della Commissione per l’Expo di Shanghai, fa sapere che altre strutture saranno invece smantellate e vendute all’asta, incluse le oltre 110.000 panchine di pietra con l’immagine della mascotte dell’Expo 2010, Haibao.
Molti dei paesi stranieri hanno deciso, al termine dell’Expo, di donare parti dei loro padiglioni alla Fondazione di beneficenza di Shanghai. Le biciclette che si trovano all’interno del padiglione della Danimarca e il legno di rattan che copre tutto l’esterno del padiglione spagnolo sono già sulla lista delle donazioni. Attraverso aste di beneficenza verranno poi raccolti fondi da destinare in primo luogo al miglioramento delle condizioni igienico-sanitarie in villaggi remoti della Cina. Il materiale di cancelleria presente negli uffici dei vari padiglioni sarà invece donato a scuole frequentate da bambini poveri.
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